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ASSOLTO UN NUOVO COMBUSTIBILE: LA SANSA

Il prodotto di scarto delle olive non è più considerato un rifiuto inquinante, pubblicato il nuovo decreto.
Archiviate decine di denunce. Ora è legittimo mettere in commercio ed utilizzare la sansa d'oliva come combustibile. Un decreto del Presidente del Consiglio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi, ha classificato il nocciolo dell'oliva tra le biomasse combustibili. Non è più un rifiuto, insomma, come era considerato prima per effetto di un altro decreto dello stesso Presidente, datato luglio 2002. La sansa era stata elencata tra gli inquinanti e quindi assoggettabile a tutte le restrizioni che riguardano tali agenti.
Il decreto, che interessa migliaia di famiglie, di fatto ha accolto una normativa della Ue. La firma era stata annunciata qualche mese or sono, dopo le poteste dei titolari di sansifici e dei numerosi clienti, soprattutto della provincia di Imperia, raggiunti da una serie di denunce da parte dei carabinieri del Noe. Della vicenda, si era interessato il ministro per l'Attuazione del programma di Governo, Claudio Scajola, di concerto con l'assessore regionale alle politiche agricole, Piero Gilardino. A dicembre è giunta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La sansa d'oliva usata come combustibile, di fatto, era già stata comunque "assolta" nei mesi scorsi dalla magistratura imperiese. Il pubblico ministero Filippo Maffeo aveva chiesto infatti di non dare luogo a procedere alle 40 e più segnalazioni inoltrate alla procura della Repubblica di Imperia dal Nucleo operativo ecologico. Il sostituto procuratore, esaminato tutto il complesso fascicolo prodotto dai carabinieri, scattati in accertamenti, valutata l'esistenza di una normativa europea che conferisce qualità combustibili a tutela dell'ambiente da parte della sansa, aveva chiesto di chiudere il caso senza ravvisare alcuna violazione.
Il Noe era intervenuto negli anni scorsi sia presso i sansifici che presso aziende e famiglie che utilizzavano questo prodotto come combustibile naturale. I militari avevano quindi inviato un dossier pieno di segnalazioni e sanzioni alla magistratura. Secondo il Noe la sansa essendo considerata un rifiuto non poteva essere tratta,
commercializzata e acquiatata sul mercato. L'inchiesta aveva creato proteste e polemiche un po' dovunque. Di qui l'intevento degli amministratori pubblici, produttori e frantoiani. Il decreto del governo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale consente di archiviare tutte le procedure già avviate.

Il XIX Secolo, 07 gennaio 2005